L'apparente fragilità di Charlie Brown
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L'apparente fragilità di Charlie Brown

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Francesco Settin Other

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Mai sottovalutare la tenacia del perdenteL’apparente fragilità di Charlie Brown è una raccolta di racconti, ciascuno dei quali ha per protagonista una sorta di perdente o antieroe; qualcuno che affronta il mondo con uno svantaggio rispetto agli altri. Pur essendo segnato da un destino avverso, questi non si dà per vinto, ma combatte per ottenere quella felicità che gli è stata negata.Che si tratti di un bambino al quale i genitori – a differenza dei fratelli – non hanno regalato la bicicletta come in Due per tre; di un tale che si ostina a cercare i resti di Montezuma II come ne Il labirinto; di una donna che perderà l’uomo che ama ma avrà in cambio una figlia come in Renault 4; di un’adolescente che sogna vincere il campionato di tuffi come Sveva; di un amore impossibile come quello per Nina; di una bambina sconsolata per la perdita della madre come in Zoe; di una donna che in una sola notte insonne percorre a ritroso la sua intera vita, nell’imminenza di una svolta cruciale, come ne Il dolce dolore dell’attesa, la sostanza non cambia.Ognuno di loro assomiglia a Charlie Brown, capitano di una squadra di baseball che non vince quasi mai una partita, illuso di far volare aquiloni che gli alberi trattengono rendendoli inservibili o di ricevere almeno un biglietto dalla sua amata ragazzina con i capelli rossi. Del personaggio creato da Charles M. Schulz hanno la stessa la fiducia incrollabile che li fa muovere sul palcoscenico dell’esistenza. A volte conquisteranno ciò che cercano, a volte no; a volte otterranno qualcosa di superiore alle loro attese.Francesco Settin nasce nel 1970 a Bassano del Grappa, città in cui vive e lavora. Ha pubblicato L’estate che ho imparato ad andare in bici e altri racconti (Graus, 2011) e il romanzo L’albero genealogico della Luna (Italic&Pequod, 2017).

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Il dolce dolore dell’attesa-3

L’analista dice che partiamo tutti con un certo punteggio, nella vita. Da zero a cinque. Dice che tutti possiamo puntare a dieci. È solo questione di avere fiducia in sé stessi. E di tempo.

- Io sono partita da meno cinque – le ho detto.

- No, meno di zero non esiste – ha detto lei.

Mettiamo che uno parta da cinque. È più f……

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