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STORY BY Simona Bertocchi

I colori di Venere

I colori di Venere

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Una raccolta di nove racconti tutti deliziosamente interpretati al femminile.Nove storie, nove donne diverse, nove registri stilistici differenti una sorta di architettura narrativa tra fantasia e realtà, tra noir e favola, tra cronaca e autobiografia.Simona Bertocchi dipinge con le parole l’universo femminile, descrive il colore che impregna la realtà facendo ricorso a una narrazione istintiva, calda e appassionata. Un tentativo riuscito il suo di penetrare l’animo femminile per raccontarne tutti i colori fin nelle improvvise sfumature e nei malinconici chiaroscuri. Le sue sono donne reali, donne che combattono, soffrono, sognano, sono complici, sono nemiche, sono mogli, sono madri, sono amanti, sono sanguigne, sono rassegnate, sono diabolicamente intelligenti, sono fantasiose o malate di realtà e ognuna vive il rapporto con l’uomo in modo diverso. Le unisce un fil rouge: la fragilità, valore umano, traccia sincera della nostra essenza, punto di forza per rimettersi in gioco con il coraggio che è proprio di Venere.Simona Bertocchi è nata a Torino, vive ormai da molti anni in Toscana, a Montignoso. Lavora nel settore del turismo. Organizza eventi letterari tra cui presentazioni di libri in Toscana e manifestazioni artistiche. Collabora con importanti associazioni culturali nazionali, agenzie letterarie e case editrici.Nel 2006 ha pubblicato La fuga, Medimond, nel 2008 I colori di Venere, Il Filo; nel 2009 inizia la sua collaborazione con Giovane Holden Edizioni con cui pubblica Anima nuda, nel 2011 Lola Suárez e nel 2013 Viaggio scalza. Le sue opere hanno ottenuto buoni riconoscimenti a concorsi nazionali e internazionali, e sono state bene accolte dalla critica e dai media.

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Lola Suárez

Lola Suárez

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Passionale, calda e dal cuore lacerato come quello della sua terra, Lola Suárez vive sulla propria pelle il dramma dei desaparecidos e della Guerra sporca argentina degli anni Settanta. Costretta a fuggire fin dall’infanzia, approda finalmente a Barcellona, dove il padre Diego riesce faticosamente a ricostruire una famiglia ed Ernesto, giovane artista come lei, è il punto fermo dell’amore.Sensuale, eccentrica e selvaggia pittrice, Lola sfonda presto nel mercato dell’arte, ma le losche trame che muovono opere e ricchi acquirenti la costringeranno a scontrarsi ancora con la realtà, mettendo a dura prova la fermezza della passione. Unica perpetua stella polare è la ricerca di Julio, il fratello desaparecido fin dalla nascita: solo a caro prezzo l’affascinante detective Leonardo Sermonti porterà alla luce ciò che il Clero e l’Esercito argentino hanno abilmente celato. Ma il sangue grida giustizia, brucia nel ricordo di Matilde Gonzalés, madre coraggiosa e giornalista esemplare, che ha pagato con la vita il riscatto dell’Argentina.Come un tango impazzito, questa vicenda vi trascinerà nel forsennato fluire di vita e morte, in bilico sul filo tagliente dell’amore e della passione per l’arte. Colpi di scena, incursioni in un passato impossibile da dimenticare e sogni di felicità segneranno i tenaci passi di Lola, simbolo contemporaneo di una speranza che non può, non deve morire.Simona Bertocchi, nata a Torino, vive ormai da molti anni in Toscana, a Montignoso. Lavora nel settore del turismo. Organizza eventi letterari tra cui presentazioni di libri in Toscana e manifestazioni artistiche. Collabora con importanti associazioni culturali nazionali, agenzie letterarie e case editrici.Nel 2006 ha pubblicato "La fuga" (Medimond), romanzo breve giunto alla seconda edizione; nel 2008 ha dato alle stampe "I colori di Venere" (Il Filo), raccolta di racconti al femminile, e nel 2009 le liriche di "Anima nuda" (Giovane Holden Edizioni). Le sue opere hanno ottenuto buoni riconoscimenti a concorsi nazionali e internazionali, e sono state bene accolte dalla critica e dai media.

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I pasticci di Leonardo

I pasticci di Leonardo

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Eretico, falsario, esoterista, spia, pittore, scienziato, architetto: su Leonardo da Vinci se ne sono dette molte. Forse perché la sua biografia è costellata di enigmi non ancora risolti. Di certo sappiamo che fu eclettico, al limite della schizofrenia, estremamente curioso e che annotò qualunque cosa gli passasse per la testa. Nel disporre le proprie volontà, il genio toscano indicò nel giovane Francesco Melzi l’erede del suo tesoro più prezioso: tutti et ciascheduno li libri che possiede, ossia decine di migliaia di fogli con appunti manoscritti e disegni sugli argomenti più disparati, accumulati nel corso di un’intera vita. Inizia così la storia dei codici di Leonardo che nel corso dei secoli si disperdono in tutto il mondo.Uno di questi, il più anomalo e anticonvenzionale, viene ritrovato, nel corso di un trasloco, da Ascanio Righi, pasticcere a Vinci, nei locali in cui secondo la leggenda sarebbe stato ubicato il forno e il mulino di famiglia di Leonardo. Si tratta di un taccuino ingiallito le cui pagine, seppur ridotte a un velo, sono ancora leggibili. All’interno sono annotati pensieri confusi, conteggi delle entrate e delle uscite, disegni e diverse ricette di dolci. Ricette ben strane! Secondo chi scrive infatti avevano poteri taumaturgici e forme originali.Sono l’occasione per Ascanio di rimettere in discussione tutta la sua vita fino ad aprire una linea di pasticceria rinascimentale: I pasticci di Leonardo. Coadiuvato da due storiche e dalla donna che gli ha ridato serenità affettiva, Ascanio deve anche rispondere a domande inquietanti: quale collegamento ha il taccuino di Leonardo con l’antico sultanato ottomano di Bayezid ii? E soprattutto quali sono i veri poteri dei dolci del Maestro?Romanzo intrigante, combina abilmente alchimia, profumi, sapori ed emozioni.

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Nel nome del figlio

Nel nome del figlio

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Muovendosi sapientemente tra verità documentaria e invenzione, Simona Bertocchi sottrae all’oblio un personaggio femminile straordinario, figlio del primo Rinascimento italiano come pochi altri e lo trasfigura in una grande prova narrativa. Ricciarda Malaspina, marchesa di Massa e signora sovrana di Carrara è una donna gelida, calcolatrice, avida di potere e di denaro, dotata di una crudele ironia ma anche colta, intelligente e amante della frivola vita di corte. Nel 1520, giovane, vedova, orfana, con diritti opinabili sul marchesato, grazie a un’abile politica matrimoniale consolida la sua posizione sposando Lorenzo Cibo, nipote di Lorenzo il Magnifico. Pronta a ordire intrighi, gelosa del suo feudo è disposta a tutto pur di difenderlo anche a sacrificare il figlio Giulio, legittimo erede al titolo.La voce narrante è Beatrice Pardi, dama di compagnia della marchesa, che in una sorta di diario trascrive impressioni, riporta avvenimenti sia di carattere politico che non. Donna di umili natali, indipendente e di buona cultura, Beatrice ha un solo punto debole ovvero la bellissima figlia Angelica legata a Giulio Cibo Malaspina da un forte sentimento che indispone la sua padrona.

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L’ultima rosa di aprile – II ed.

L’ultima rosa di aprile – II ed.

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Simonetta Cattaneo, Musa di Botticelli che la immortalò nella sua Venere, fu il simbolo della bellezza rinascimentale. Se però tutti conoscono, grazie al genio del pittore fiorentino, le sue sembianze, poche sono le fonti storiche a cui attingere per tratteggiarne il profilo.Andò in sposa a sedici anni al nobile Marco Vespucci, che ben presto perse interesse verso di lei, segnò un’epoca e una corte, quella della prima signoria d’Italia: Firenze. La sua grazia, la sua volontà a ribellarsi a un matrimonio infelice, la sua natura anticonformista le conquistarono l’ammirazione di Lorenzo il Magnifico che la definì la sans par e l’amore di Giuliano de’ Medici, ma le attirarono anche l’antipatia delle dame fiorentine sì come la sua personalità inquieta incantò poeti e artisti. Fu al centro di intrighi, scandali, alleanze strategiche; oggetto e soggetto di passioni divoranti e di espressioni d’amore cortese. Morì giovanissima a soli ventitré anni forse per tisi o forse vittima di avvelenamento. Ed entrò nel mito, lei che in vita non aveva mai cercato la fama.Simona Bertocchi, in perfetto equilibrio tra Storia e narrazione, ne traccia una sorta di biografia lirica dove misteri e colpi di scena si susseguono al ritmo di una danza rinascimentale in cui si muovono le tre anime del racconto: la splendida Simonetta, il giovane e colto Giuliano, il genio artistico di Botticelli.

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La Casa del melograno

La Casa del melograno

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Il romanzo appassionante di una grande famiglia fiorentina, che attraversa momenti fondamentali della storia italiana.Il rigoglioso melograno che domina il giardino di casa Martini, nel cuore della capitale toscana, è testimone del succedersi di diverse generazioni. Dai patriarchi Fulvio e Fedora, ai loro figli, e poi ai nipoti, e ancora oltre. Uomini e donne fioriscono, inseguono sogni e amori, combattono e soffrono, per poi affidare il proprio mondo a chi, con sguardo diverso ma con gli stessi valori, porterà avanti il loro nome e il loro ricordo. Le vicende si dipanano in un intreccio stupefacente, come quelli che solo la vita può comporre.I giganti dell’Ottocento italiano torreggiano sullo sfondo: gli ultimi granduchi degli Asburgo-Lorena, e poi Mazzini, Garibaldi, Cavour. Le febbrili vicende del Risorgimento e la prima, coraggiosa Italia postunitaria sono protagoniste di un tempo glorioso di ideali e di rivoluzioni, di conflitti e di cambiamenti, con gli occhi rivolti verso il domani.Sono uomini dallo spirito impetuoso e sensibile, quelli della famiglia Martini. E sono donne forti, tenaci, intelligenti, che affrontano con determinazione le difficoltà, che tessono la trama degli affetti che tiene la famiglia unita, e che sanno come sfidare con fierezza una società che le vorrebbe relegate in secondo piano.Intorno, una Firenze vivida, palpitante e sfrontata, colorata di luoghi dal sapore mitico e di un caleidoscopio di personaggi intrisi del più suggestivo realismo.La narrazione vibrante della forza di un legame di sangue e di anime, che si conserva intatto nel fiume inarrestabile del tempo.

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